malocclusione dentale

Malocclusione dentale: cos’è e quali disturbi può causare

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Malocclusione dentale: cos’è e quali disturbi può causare

Quali problematiche nascono da una scorretta chiusura delle arcate dentali

Avere dei denti in salute significa apportare notevoli benefici su numerosi aspetti della nostra vita, dalla digestione fino ai rapporti sociali. Eppure troppo spesso si tende a sottovalutare e a trascurare questa parte del corpo così importante. Una bocca sana non permette soltanto di masticare bene e quindi di assimilare meglio il cibo, ma anche di dare un notevole giovamento alla postura del corpo. Non tutti sanno che alcuni dolori alla schiena, alla testa o, in alcuni casi, anche l’acufene possono avere origine da una malocclusione dentale o da una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.

La correlazione tra malocclusione dentale e postura

Il motivo per cui le malocclusioni possono causare dolori in altre zone del corpo e influire sulla postura risiede nel fatto tutti i muscoli sono collegati tra di loro. La risposta più adatta per risolvere questo tipo di patologie è la gnatologia, branca della medicina odontoiatrica che si occupa di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra le due arcate dentali, i muscoli e le ossa della mandibola.

In condizioni normali il movimento della mascella avviene in modo libero e senza affaticare le strutture ad esso collegate. Nel caso in cui invece siano presenti malocclusioni questo movimento è alterato in modo negativo ed è frequente incorrere anche in problemi inerenti alla masticazione e alla fonazione. Questi disturbi possono essere spesso accompagnati da:

  • mal di testa e dolori a livello dell’articolazione
  • bruxismo
  • click mandibolari
  • limitazione funzionale relativa all’apertura della bocca

Ma i sintomi di un disturbo all’articolazione temporo-mandibolare possono anche riguardare i muscoli del collo, con frequenti infiammazioni del nervo trigemino, dolori alla schiena e male all’orecchio con riduzione dell’udito, capogiri e vertigini.

La malocclusione dentale nel bambini

La malocclusione dentale, al contrario di quello che si potrebbe pensare, può manifestarsi fin dall’infanzia. Per prevenire tale tipo di disturbo è fondamentale abituare i bambini a sottoporsi con regolarità alle visite odontoiatriche.

Principalmente questo tipo di problematica può essere o ereditaria o acquisita: nel primo caso sarà più semplice accorgersi del fastidio poiché altri membri della famiglia soffrono della medesima anomalia. In questa circostanza è ancora più importante che il primo incontro con il dentista avvenga in età precoce.

I sintomi che possono manifestare una inadeguata occlusione delle arcate dentali possono essere una difficoltà nel mangiare e nel masticare o meno frequentemente, una difficoltà nel parlare, specialmente nella pronuncia di alcune lettere come la R, la S e la Z. Il consiglio è quello di sottoporre il bambino ad una prima visita dal dentista tra i 4 e i 6 anni. Spesso può essere consigliato l’utilizzo di un apparecchio mobile da portare per un periodo di tempo variabile a seconda delle esigenze.

Uno strumento utile per risolvere il problema: il bite

Durante la prima fase della visita gnatologica potrebbe essere necessario effettuare esami strumentali o diagnostici, per avere un quadro clinico completo, come la risonanza magnetica o l’orto-panoramica. Una volta identificato con certezza il problema una delle prime soluzioni da adottare è quella di intraprendere una cura con il bite.

Si tratta di una placca occlusale realizzata in resina pensata per risolvere, o ridurre, tutti i problemi che possono sorgere a livello dell’apparato masticatorio. Il suo aspetto ricorda quello di una mascherina e deve essere posizionato tra le due arcate per un periodo di tempo che varia in base alla patologia riscontrata.

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